La terapia Laser per la cura della sindrome De Quervain

La sindrome di De Quervain – detta anche, in termini più tecnici, tenosinovite – è una particolare tendinite che colpisce il pollice. Le principali conseguenze sono il dolore e l’impotenza funzionale del polso e della mano. Più precisamente, l’area colpita dalla sindrome De Quervain è la guaina sinoviale dei due tendini del pollice, che risulta infiammata.

I due tendini interessati sono l’abduttore lungo e l’estensore breve, che provengono direttamente dall’avambraccio e permettono il movimento del pollice. Per poter raggiungere il pollice dall’avambraccio essi passano dallo stiloide, ovvero quella sporgenza laterale del radio, attraverso una cavità. Nel momento in cui sorge l’infiammazione, i tendini tendono a sfregare contro questa cavità entrando in attrito. La conseguenza è il dolore e l’impossibilità di muovere il pollice, anche nei movimenti più semplici e brevi. 

Quali sono le cause della sindrome De Quervain?

La causa principale di questa sindrome è la ripetitività di determinati gesti o movimenti del polso o del pollice stesso, ovvero la flessione ed estensione, come spesso accade nella vita quotidiana. Si pensi ai gesti ripetuti sulla tastiera di un computer oppure mentre si suona uno strumento. Tale patologia si presenta spesso nelle mamme ed è dovuta al continuo gesto del sollevamento del bambino, tanto da dare a questo disturbo il nome comune di “malattia delle mamme”. In alcuni casi, la sindrome di De Quervain può essere conseguenza dell’artite reumatoide.

Il trattamento della sindrome di De Quervain può essere effettuato in vari modi, più o meno invasivi. Nei casi più gravi, può rendersi addirittura necessario un piccolo intervento chirurgico. Si può agire in maniera conservativa invece somministrando degli infiammatori, mediante l’utilizzo di un tutore rigido per il polso che includa anche il pollice e sfruttando trattamenti quali la terapia Laser.

Come funziona la laser terapia?

La terapia Laser è un tipo di terapia attuata mediante uno strumento apposito che sfrutta l’energia luminosa di un laser per donare beneficio. Nello specifico, l’effetto è riassumibile in una riduzione del dolore e dell’infiammazione, rilassamento dei muscoli, stimolazione della rigenerazione dei nervi e la guarigione dei tessuti danneggiati.

Il termine “Laser” non è altro che l’acronimo mutuato dall’inglese delle parole “Luce Amplificata dall’Emissione Stimolata di Radiazioni“, e questo in parte ci spiega come agisca il laser. Infatti, i dispositivi che emettono un laser non fanno altro che emettere fasci luminosi monocromatici in fase (ovvero tutti con la stessa frequenza di oscillazione) in modo altamente direzionale. In altre parole, esso è un fascio concentrato di luce di un solo colore. Questo effetto, sul corpo umano, comporta tre principali effetti: un effetto fotochimico, un effetto fotomeccanico, un effetto fototermico.

Per quanto concerne l’effetto fotochimico, esso consente di stimolare delle funzioni enzimatiche, tra le quali la più conosciuta è senza ombra di dubbio l’ATP, adenosina tri fosfato, che è la principale produttrice di energia. Inoltre, questa energia è fondamentale per il recupero da infiammazioni ed eventi traumatici. Gli effetti meccanici sono ottenibili solamente con strumenti laser ad altissima potenza, e sono prodotti dal rapidissimo incremento termico indotto dalle radiazioni sul tessuto. A livello corporeo, il laser agisce sul sistema linfatico, aumentandone il movimento. Inoltre, aumenta la circolazione a livello capillare. Infine, per quanto riguarda gli effetti fototermici, questi consistono nel riscaldamento del tessuto, il quale può dare vita a svariate reazioni biochimiche.

Data la sua modalità d’intervento sui tessuti, la terapia Laser offre buoni risultati nella cura di particolari disturbi, quali ad esempio tendiniti o tendinopatie, la fascite plantare, l’infiammazione del nervo sciatico, contratture muscolari e anche nell’artrosi. Se abbinata poi all’osteopatia, essa offre risultati ancora migliori.

Il trattamento della sindrome De Quervain con la terapia laser

Nel trattamento della sindrome De Quervain in primo luogo si agisce andando a disinfiammare l’area interessata, quindi quella del polso e più specificatamente relativa ai tendini che causano il dolore. Per fare questo uno dei trattamenti più indicati è appunto la terapia Laser. Ovviamente è molto importante intervenire per tempo su questo tipo di infiammazione, rivolgendosi subito a uno specialista in presenza dei primi fastidi. Se la si dovesse trascurare, nel lungo periodo si renderebbe necessario il solo intervento chirurgico per ridurre il problema. Durante il periodo del trattamento, il paziente dovrà indossare un tutore, il quale viene sagomato in base alla conformazione fisica del polso e del pollice. Questo dovrà essere indossato sia di giorno che di notte per le prime due settimane circa, e solamente di notte per le successive sei settimane circa, in contemporanea ad una graduale ripresa dei movimenti abituali. 

Nei primi periodi di trattamento, è indispensabile seguire una fisioterapia manuale per mantenere comunque in efficienza i legamenti. Essa va iniziata non appena si sia ridotta l’infiammazione. La laser terapia è un trattamento che richiede poco tempo. Nel caso di sindrome De Quervain, il trattamento dura pochi minuti, essendo l’area da trattare non eccessivamente vasta. L’area verrà trattata dall’operatore mediante passaggi omogenei su tutto il polso, così da applicare la stessa energia in tutti i punti. La terapia Laser deve essere applicata con cautela nel caso in quell’area siano presenti nei (da evitare il passaggio sopra di essi). Se il paziente ha passato una crema lucida sull’area da trattare, questa va prima detersa per evitare il fenomeno dell’irraggiamento, che finirebbe per ridurre l’efficacia del Laser. All’opposto, se il paziente presenta una carnagione molto scura o presenza dei tatuaggi nel punto da trattare, la terapia andrà eseguita con molta più cautela poiché la pelle potrebbe assorbire molti più raggi per via dei pigmenti più scuri, con conseguente surriscaldamento eccessivo.

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