Chi pratica sport, più o meno assiduamente, sa bene che il rischio di una lesione muscolare è sempre presente e quest’ultima, se non curata per tempo e nel giusto modo, può protrarsi anche per lunghi periodi, non permettendo all’atleta di riprendere ad allenarsi. Quando si ha a che fare con una lesione muscolare, spesso non si può intervenire fin dai primi momenti con dei massaggi, in special modo in presenza di una infiammazione. Ciò comporta tempi di recupero ancora maggiori, dato che bisogna attendere il tempo fisiologico per il riassorbimento dell’infiammazione.
Per di più, quando si tratta di atleti professionisti, ogni giorno perso di allenamento può inficiare in maniera più o meno determinante l’economia dei propri obiettivi stagionali o la partecipazione ad eventi agonistici.
Per venire incontro alle esigenze degli sportivi, e quindi per permettere tempi di guarigione molto più brevi, ha preso piede ormai da tempo l’utilizzo della terapia Tecar. La terapia Tecar, chiamata anche semplicemente Tecar, non è altro che un trattamento elettromedicale che consente un recupero più veloce da vari traumi all’apparato muscolo-scheletrico.
Entrando più nello specifico del trattamento, che di solito dura tra i venti e i trenta minuti, la Tecar è uno speciale tipo di massaggio che, mediante l’utilizzo di un apposito strumento, è in grado di ridurre sia il dolore che i tempi di recupero.
Per quanto riguarda l’intervento sui tessuti molli, come i muscoli lesionati in seguito ad un infortunio, viene utilizzato uno dei due metodi d’intervento della Tecar, ovvero quello capacitivo. L’utilizzo della terapia Tecar comporta tre diversi benefici sull’area trattata: l’aumento del microcircolo, l’incremento della temperatura interna anche nelle fasce più profonde e la vasodilatazione.
I vantaggi della Tecar terapia per il trattamento delle lesioni muscolari
Parlando della modalità d’intervento della terapia Tecar sui tessuti, possiamo iniziare a descriverla partendo proprio dalla tipologia del trattamento. La Tecar è una diatermia endogena. Il termine “diatermia” sta a significare che, ai fini del trattamento, viene utilizzato del calore terapeutico. Questa tipologia di trattamento è in uso da moltissimi anni, con risultati evidenti. Il termine “endogena” invece serve a specificare che il calore viene prodotto dall’interno del corpo della persona trattata, dietro specifica stimolazione (il cosiddetto calore endogeno).
Balza subito all’occhio la principale differenza con le altre tipologie di trattamento che hanno preceduto la terapia Tecar, e comunque ancora in uso, come terapia infrarossi, laser o ad ultrasuoni. Queste ultime, infatti, producono esse stesse calore sull’area da trattare, mentre con il trattamento mediante Tecar viene stimolata la produzione di calore da parte del tessuto stesso, permettendo così di infondere i benefici del trattamento anche negli strati più profondi. Possiamo considerare quindi il corpo del paziente da trattare come strumento attivo del trattamento nella terapia Tecar.

Il principale vantaggio per gli atleti – come già detto – sono i tempi di recupero decisamente ridotti. Basti pensare che, per delle lesioni molto lievi, la terapia da benefici già dopo cinque giorni. L’ideale, poi, per un risultato ancora più efficace, sarebbe la possibilità di effettuare le varie sedute di trattamento in tempi piuttosto ravvicinati.
Resta comunque da specificare che, in caso di lesioni più gravi, possono essere necessari fino a venti giorni per il recupero. Anche in questo caso, prevedere più sedute settimanali di intervento aiuta ulteriormente e facilita le tempistiche di guarigione.
Gli effettivi benefici offerti dalla terapia Tecar sono testimoniati direttamente dai pazienti trattati, che hanno constatato tempi di recupero molto minori rispetto al trattamento della lesione mediante riposo e utilizzo di altre metodologie.
Possibili effetti collaterali della Tecar terapia
Come tutti i tipi di trattamenti, anche la terapia Tecar può generare degli effetti collaterali. Sebbene siano eventi estremamente rari, potrebbe accadere che nell’area trattata si formi del gonfiore o del dolore. In altri casi molto rari, si potrebbe verificare nel punto trattato un’ustione.
La terapia Tecar non presenta particolari controindicazioni, tuttavia potrebbero esserci situazioni in cui è necessario valutare il suo impiego o meno. Tra queste casistiche vi sono i pazienti provvisti di pacemaker, in quanto la terapia Tecar potrebbe creare dei disturbi, le donne in gravidanza e i soggetti sensibili alle alte temperature. In tutti gli altri casi non si registrano controindicazioni, dunque può essere utilizzata senza problemi.
In definitiva, la terapia Tecar si rivela un validissimo alleato sia per gli sportivi sia per i fisioterapisti, grazie ai positivi risultati ottenibili. Possiamo riassumerne i benefici principali che sono la possibilità di apprezzare gli effetti già dopo pochissime sedute di trattamento, la grandissima precisione sul punto da trattare, potendo contare sulla stimolazione dei tessuti e della loro produzione di calore, l’efficacia anche sui tessuti più profondi in base al principio della funzione attiva dei tessuti, e come detto in ultima istanza l’assenza di particolari controindicazioni. Per quanto riguarda i costi, essi non si discostano molto da un normale trattamento fisioterapico, rendendo la terapia Tecar anche piuttosto accessibile.