5 validi motivi per cui rivolgersi ad un fisioterapista

In un oceano di figure professionali qualificate, vediamo di capire se è proprio questo il professionista che fa al caso nostro. 

Quante volte, magari in seguito ad un trauma o ad un dolore che non passa, ci siamo trovati davanti alla fatidica domanda “ A chi devo rivolgermi? A un fisiokinesiterapista, un fisiatra o ad un fisioterapista?

Innanzitutto serve chiarire da subito che il  “fisiokinesiterapista” non esiste.

O meglio: si tratta di un Fisioterapista che pratica fisiokinesiterapia, branca della fisioterapia che pone l’accento sull’esercizio quale elemento centrale sia dal punto di vista preventivo che terapeutico.

E già che ci siamo, chiariamo anche che il fisiatra è un medico che decide le diagnosi, propone i percorsi riabilitativi, può eseguire procedure terapeutiche di competenza medica ed è bene che abbia un confronto continuo con il fisioterapista.

Ora cercheremo di fare ancora più chiarezza sull’argomento, in modo da indirizzare coloro che hanno un problema funzionale verso la giusta figura professionale di riferimento. 

E quindi, senza perdere altro tempo, andiamo subito al punto. Anzi, ai punti!

Quando devo rivolgermi ad un fisioterapista?

  1. Quando ti sei sottoposto ad un intervento chirurgico

Parliamo di interventi riguardanti pulizie in artroscopia, protesi, suture di tendini, stabilizzazioni vertebrali o magari dopo un periodo di immobilizzazione dovuto a un trauma causato da un incidente stradale. In questi, ed altri casi, il fisioterapista sarà di aiuto dopo la diagnosi e l’intervento del medico, cercando di riabilitare e di ripristinare le funzioni perdute.

  1. Quando provi un dolore costante

Dolori comparsi dopo un movimento improvviso, anche in assenza di un trauma diretto. Così come di dolori conseguenti a intensi periodi di sovraccarico, sia per attività di tipo sportivo, sia per attività di tipo lavorativo professionale.

  1. Quando i movimenti delle tue articolazioni cominciano ad essere limitati

Ad esempio quando vediamo che il nostro braccio fatica ad alzarsi come prima, o le nostre ginocchia non riescono più a piegarsi come hanno sempre fatto. E ciò può valere per qualsiasi altro distretto corporeo con conseguenze che si ripercuotono nella nostra quotidianità rendendoci difficile anche solo fare le pulizie o salire le scale di casa nostra.

  1. Quando percepisci una diminuzione della tua forza muscolare

Può avvenire , ad esempio,  dopo un periodo di inattività postumo ad una malattia, come è successo in questo particolare momento di pandemia se si è stati ricoverati in terapia intensiva a seguito di infezione da Covid19.

La diminuzione di forza muscolare può manifestarsi anche sotto forma di una insicurezza nell’uscire dall’ambiente domestico, come una sorta di mancanza di equilibrio e destrezza.

  1. Quando avverti uno stato di rigidità

Rigidità che si può manifestare alla schiena, o a livello del collo, delle spalle o in altri punti articolari. Una mancanza di mobilità che inizialmente potrebbe non essere significativa, ma che con il passare del tempo potrebbe causare manifestazioni come dolori cervicali o lombari.

Ma se mi sbagliassi, ed avessi bisogno di un altro professionista?

Può capitare e non sarebbe comunque un problema perché il fisioterapista è una figura sanitaria di riferimento con le giuste conoscenze per comprendere quali situazioni cliniche siano o meno di sua competenza. 

Già dalla prima visita, il fisioterapista capirà se il paziente ha un problema a cui lui potrà approcciarsi o se sarà necessario indirizzarlo ad altri specialisti come fisiatra, ortopedico o reumatologo.

In quali modi il Fisioterapista interverrà sui miei problemi funzionali?

Durante la prima seduta il Fisioterapista ti offrirà i primi consigli educazionali e posturali affinché il dolore possa essere gestito meglio e cercherà di individuare quali sono i meccanismi che generano il tuo dolore oltre che individuare i tessuti da trattare.

Successivamente stabilirà un idoneo percorso riabilitativo che , a seconda delle problematiche da risolvere, sarà una continua alternanza tra le giuste dosi di terapie necessarie ad affrontare la tua condizione. 

Potrà essere molto importante miscelare le terapie manuali, alle terapie fisiche, all’applicazione del tape e all’esercizio terapeutico per strutturare ogni singola seduta, che sarà così conformata esattamente ai tuoi bisogni specifici.

Che requisiti deve avere un fisioterapista?

Il fisioterapista deve essere abilitato alla professione, deve essere un professionista sanitario con laurea triennale di primo livello in fisioterapia, e deve essere iscritto alla Federazione nazionale degli Ordini dei Tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione.

Inoltre un professionista competente si riconosce anche dalla dedizione con cui si dedicherà alla sua formazione tramite aggiornamenti continui.

Tali requisiti uniti all’esperienza maturata sul campo, diventano determinanti nell’acquisire gli strumenti migliori per prendere in carico, con sempre maggiori competenze, ciascun paziente.

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